Lo Stato vis à vis i poteri economici e privati nell’era digitale

Cagliari, 3-4 ottobre 2025

Negli ultimi tre decenni, l’evoluzione tecnologica ha profondamente ridisegnato l’architettura dei poteri globali, innescando altresì molti cambiamenti nella società e nella vita delle istituzioni. La diffusione di Internet, in particolare, ha portato alla crescita di nuovi soggetti, le c.d. G-tech, che hanno progressivamente acquisito un ruolo dominante nel mondo e che si configurano come attori sovranazionali di fatto. Questi nuovi soggetti economici sono caratterizzati da una capacità finanziaria e di influenza talvolta superiore a quella di molti Stati nazionali. Non si può neppure sottacere il condizionamento del potere pubblico da parte dei poteri privati: tanto che il problema non appare più solo essere quello di regolare e limitare questi secondi, ma anche di difendere il potere pubblico dai rischi di “cattura” da parte dei poteri privati. In aggiunta, queste imprese hanno progressivamente costruito proprie strutture di governance, sistemi di risoluzione delle controversie e persino forme embrionali di “giurisdizionalità privata”: è il caso, per esempio, della funzione di risoluzione delle controversie, che può essere assolta da rimedi alternativi al contenzioso (avviene con i lavoratori di e-Bay) o da organismi creati ad hoc (accade con il Facebook Oversight Board).


L’affermazione di grandi poteri privati transnazionali rappresenta una sfida sistemica per gli apparati statuali, costretti sia a ripensare categorie giuridiche tradizionali di fronte a un’espansione tecnologica che travalica i confini nazionali sia ad ammettere che non possono singolarmente inquadrare e regolamentare i problemi derivanti dalla larghissima diffusione delle nuove tecnologie. Appare, di conseguenza, sempre più complessa la relazione tra regolazione e innovazione, come emerge non solo dal “rapporto Draghi”, ma anche dall’impostazione dell’Executive Order del Presidente degli Stati Uniti del 23 gennaio 2025, mirato a rafforzare la leadership americana nell’economia digitale. Inoltre, la presenza di diversi modelli di regolamentazione – quello liberista degli Stati Uniti; quello autoritario della Cina; quello orientato alla tutela dei diritti della Unione europea – non agevola forme di controllo di questi soggetti.

Oltre a questi problemi, vi sono quelli legati al rapporto tra lo Stato e i fornitori di nuove tecnologie, anche con riferimenti ai modelli di intelligenza artificiale. Si instaurano così nuovi meccanismi di responsabilità e nuove modalità di relazioni tra pubblico e privato. Problemi quali la tutela della riservatezza, la gestione di categorie particolari di dati, i condizionamenti alla libertà della comunicazione e a quella di pensiero, la protezione di libertà e diritti fondamentali, la de-regolazione delle attività produttive, la questione delle condizioni lavorative in questi nuovi ecosistemi digitali sono solo alcuni tra quelli derivanti dal quadro descritto.


Lo scenario che si delinea interroga profondamente la teoria giuridica contemporanea: quali nuove forme di legittimazione e controllo possono essere costruite? Come ridefinire i rapporti tra istituzioni pubbliche e poteri economici digitali? In che modo il diritto pubblico può intercettare fenomeni globali che sfuggono alle classificazioni tradizionali? Qual è il rapporto tra Stato e poteri privati digitali? Come sono regolati e con quali limiti? Quali sono i giudici?


Questi argomenti sono poi collegati alla questione più ampia riguardante lo sviluppo dello Stato digitale: in che modo le nuove tecnologie influenzano l’esercizio dei pubblici poteri? E con quali limiti? In quali settori dell’attività amministrativa è maggiore la diffusione dell’intelligenza artificiale?
Tutto questo pone ulteriori problemi, legati all’idea stessa di Stato: possono le nuove tecnologie dar vita a nuove forme di Stato o comunque a nuove entità politiche costruite sulla gestione dei dati e delle reti?


La sesta conferenza della sezione italiana di ICON•S intende esplorare queste dinamiche cruciali, sollecitando una riflessione articolata su:
1) Trasformazioni dello Stato nell’ecosistema digitale
2) Nuove forme di regolazione dei poteri economici globali
3) Modelli emergenti di responsabilità pubblica e privata
4) Tutela dei diritti fondamentali nei contesti tecnologici
5) Condizioni lavorative e diritti dei lavoratori digitali
6) Possibili architetture istituzionali post-statuali
7) Reati commessi in internet o tramite internet
8) Problemi di giurisdizione

Queste sono solo alcune delle questioni su cui discuteremo all’Università di Cagliari il 3 e 4 ottobre 2025.

Invio delle proposte

Per partecipare alla Call è necessario inviare entro il 3 aprile 2025 un abstract, in lingua italiana o inglese, di un singolo intervento (massimo 500 parole) o di un intero panel (massimo 1000 parole) compilando il form disponibile online alla pagina Invio Proposte.

I panel devono comprendere obbligatoriamente almeno 4 e al massimo 5 partecipanti, incluso chi svolge le funzioni di chair o di moderatore del panel al fine di fare un uso razionale delle aule e del tempo a disposizione. Si richiede, a pena di esclusione, che i panel rispettino l’equilibrio di genere. Si invita a garantire nella composizione dei panel la diversità di provenienza geografica, istituzionale e di disciplina, anche al fine di favorire il più possibile il dialogo e lo scambio di idee e prospettive diverse.

I singoli interventi e i panel possono svolgersi in lingua italiana o inglese. Non è richiesto presentare il testo definitivo degli interventi.

Per consentire la più ampia partecipazione di tutti, anche quest’anno è previsto un limite al numero di apparizioni nei panel: ciascun partecipante può prendere parte a un massimo di due panel (sia come autore unico che come coautore) e può prendere parte a un ulteriore panel esclusivamente in qualità di chair.

Selezione

L’esito della selezione sarà comunicato ai partecipanti entro il 5 maggio 2025.

Per chi lo desiderasse, le versioni definitive dei contributi potranno essere pubblicate, previo superamento del relativo processo di valutazione, su Diritto pubblico, Quaderni costituzionali, Rivista trimestrale di diritto pubblico, Istituzioni del Federalismo, nel Forum dei Quaderni costituzionali, nella collana degli IRPA Working Papers e nell’Italian Journal of Public Law.

Per informazioni: 2025@icon-s.it

Per scaricare il testo della Call for Panels and Papers clicca qui.